SCUOLA DI PSICOTERAPIA FENOMENOLOGICO-DINAMICA di FIRENZE
(autorizzazione Ministeriale prot. N. 441 del 17 febbraio 2015)

La Scuola di Psicoterapia Fenomenologico-Dinamica affonda le proprie radici nella tradizione dellaPsicopatologia Fenomenologica europea che, a partire dalla Psicopatologia Generale di Karl Jaspers, siè arricchita sempre di più nel corso del Novecento. Gli Autori di riferimento del corpus teorico e clinicosono Ludwig Binswanger, Erwin Straus, Eugene Minkowski, Ernst Kretschmer, Victor von Gebsattel, KurtSchneider, Hubertus Tellenbach, Alfred Kraus, Arthur Tatossian, Ronald Laing, Wolfgang Blankenburg,e in Italia, Danilo Cargnello, Ferdinando Barison, Bruno Callieri, Giovanni Gozzetti, Arnaldo Ballerini.La Psicopatologia Fenomenologica permette di costruire un discorso sulla sofferenza mentale fornendole chiavi di lettura e le parole per cogliere e comprendere nel suo proprio significato il mondo vissutodell’altro, senza cristallizzarlo in uno schema diagnostico rigido, bensì mantenendo sempre il rapportodinamico con l'individualità storico-clinica del paziente. Come si può accedere ai vissuti dell'altro? Comesi può comprenderne il senso e ricostruire il mondo entro cui sono situati? “Ci dobbiamo rappresentareChe cos’è La Scuolain modo vivo ciò che avviene veramente nel malato, ciò che egli ha veramente vissuto, come sia sortaqualche cosa nella sua coscienza, come egli si senta” (K. Jaspers. Psicopatologia generale).

Per la Psicopatologia Fenomenologica comprendere è la premessa ineludibile se si vuole curare. Lapatologia mentale inizia laddove entra in crisi la reciprocità del dialogo e della comprensione. Tuttavia,la patologia mentale è qualcosa di avvicinabile, di comprensibile; con essa si può, e si deve, entrare inrelazione. Questo tipo di visione, alimentato dalle filosofie dell’esistenza e diffuso negli anni Sessanta eSettanta nella cultura popolare, declinato quindi nella pratica clinica, ha permesso di mettere a fuoco illegame tra sofferenza psichica ed esclusione sociale e consentito che si gettassero le basi teoriche esociali per la riforma psichiatrica in Italia.

Date queste premesse, la Scuola di Psicoterapia Fenomenologico-Dinamica si propone di fornire aiterapeuti un metodo (più che una tecnica) che trae le basi teoriche della prassi clinica non solo dallamedicina e dalle neuroscienze, ma anche dall’antropologia e dalla filosofia.Un metodo di incontro che, attraverso i dispositivi della fenomenologia, dell’ermeneutica, dell’etica edella psicologia dinamica, si propone di essere di aiuto all'altro nel divenire cosciente della propriavulnerabilità e nel prendere la propria posizione nel mondo. La psicoterapia è un dialogo che ha unmetodo e il suo scopo è riattivare il dialogo della persona con se stessa e con le altre persone, messi incrisi dalla patologia mentale.

La psicoterapia è il momento in cui attraverso l’incontro delle soggettività del terapeuta e del pazientesi co-costruisce un nuovo significato attraverso l’esperienza stessa dell’incontro clinico. In questopercorso si attua la metamorfosi dello spazio e del tempo e la possibilità di una nuova relazione con ilmondo, con se stessi, con gli altri. Mettere in forma e conferire senso ai vissuti sono il motore di questatrasformazione: “Ciò che chiamiamo psicoterapia non è altro in fondo che una pratica intesa a far sì chel’ammalato giunga a ‘vedere’ la struttura complessiva dell’esistenza umana. Il suo ‘essere al mondo’ ea capire il punto in cui egli si è smarrito” (L. Binswanger, Tre forme di esistenza mancata).

Il metodo fenomenologico-dinamico si dimostra ancor più necessario in un contesto in cui, insieme conle vecchie strutture sociali, vengono meno le tradizionali strutture psicopatologiche, per discriminare ecogliere le specificità psicopatologiche in un'epoca mutevole e instabile come quella che stiamovivendo.